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mercoledì 17 ottobre 2007

sommelier o architetto???

Molto spesso in questo periodo, ci capita di imbatterci in ingegneri e architetti il cui principale obiettivo sembra essere quello di metterci in guardia dalle difficoltà che incontreremo una volta entrati nel mondo del lavoro. Non una delle nostre figure di riferimento sembra essere davvero appassionata al proprio mestiere, nessuno parla della bellezza o delle gratificazioni dell'esercitare la magnifica professione del progettista; sentiamo solo parlare di professionisti citati in cause assurde da committenti scontenti, di notti passate in ufficio e non al fianco della propria donna, di tempo libero evaporato e di duro lavoro, lavoro duro, e ancora duro lavoro... dov'è finita la poesia legata all'attività del progettista?? Dov'è finita la magia insita nell'atto creativo del progetto?? Dov'è il bello della professione??
Angosciato da queste e da altre domande, ho dovuto cimentarmi in questi giorni con la professione che sono solito praticare nel tempo che non dedico al VVBW: quella del barista-sommelier. Nelle giornate passate al bancone mi è capitato di colloquiare del più e del meno con alcuni personaggi che definirei alquanto particolari; dialoghi serrati, non necessariamente seri o impegnati, mai attinenti all'attività del VVBW, che però mi hanno regalato inestimabili perle di saggezza sulle quali ho avuto modo di riflettere. Ne riporto un paio:
-Ermì...damme un varnelli freddo. Se non ce l'hai...famme un cappuccino.
-Ah Ermì, ma che sprechi lo caffè sport(avevo accidentalmente buttato a terra tre gocce di numero)???!!!Piuttosto che sprecà una goccia de caffè sport è meglio che crepa tutta la diocesi de Camerì!
Certe parole ti entrano dentro e ci restano finché hai i neuroni sufficienti per riuscire a pensare. Mentre ero a lavoro, mi è spesso capitato di mettere idealmente a confronto le giornate che vivo da cameriere con quelle che vivrò da ingegnere-architetto-paella. E ho capito che il contatto diretto con le persone, il contatto quasi fraterno che ti dà un lavoro come quello dell'oste(!), è qualcosa di davvero prezioso e gratificante che non molte altre professioni hanno il privilegio di avere. Una che sicuramente non ce l'ha è quella che ci aspetta tra un paio d'anni: se è vero ciò che dicono continuamente i nostri mentori, e cioè che sarà solo una questione di soldi e avvocati, lavoro meccanico e scarsamente creativo, assenza di gratificazioni e cause civili, non sento tutta questa fretta di entrare in quel mercato del lavoro che non sembra volerci accogliere a braccia aperte. Quando penso alla persona che voglio essere, non vedo nessuna somiglianza con tutti coloro che vogliono essere nostri maestri, sia per ciò che fanno che per ciò che pensano. Credo che la nostra età e il romanticismo che ancora la accompagna, imponga di avere ideali puri, desideri che in qualche modo possono ancora avverarsi, anche se la realtà è che cinismo e disillusione stanno continuamente crescendo. Forse mi sto intristendo perché non ho ancora trovato il mentore giusto (scrubs docet), forse lo stiamo cercando un pò tutti, e ciò che temo di più, è che con ogni probabilità non lo troveremo: e ho paura che se non avremo fortuna, quando tra una ventina d'anni rileggeremo questo delirio notturno forse ci accorgeremo a malincuore che siamo diventati una delle persone che non avremmo mai voluto essere...

P.S. Il seguente post è un delirio notturno di Erminio Ottone: parole, pensieri e idee presenti nel post sovrastante non sono imputabili alle menti degli altri associati del VVBW, a meno che ciò non sia chiaramente intuibile da eventuali commenti che essi posteranno...

3 commenti:

Sciarby ha detto...

Ciao Cla.
Quello che hai scritto rappresenta un po' quello che pensiamo tutti, ma....
Sì, c' è un Ma, lo sai il mio essere disfattista ti dà ragione su tutta la linea ma non posso non sentire l 'altra parte di me che urla a squarciagola.
Non dobbiamo arrenderci, se poi diventeremo inesorabilmente quello che non volevamo ok, ma intanto proviamoci.
Non me la sento di tarpare completamente le ali della mia fantasia e creatività solo perchè mi dicono che tanto non le userò.
Io direi di starli a sentire questi prof., in superficie dove lo possono vedere. E ( licenza poetica , ho una passione per iniziare le frasi con E ) sotto sotto, dove le loro parole non hanno effetto e lo sappiamo, dove contiamo noi, anzi solo la parte del nostro essere che è puro istinto e fantasia. Lì sarà la nostra salvezza e proprio lì dobbiamo cercare la via per essere quello che vogliamo, qualsiasi cosa basta che ci renda felici anche solo per un attimo. Alla nostra età come dici tu, abbiamo tutto il diritto di poter immaginare la nostra vita come la vogliamo e non come ci diranno che sarà.
Io non ci sto ad arrendermi a questi cazzo di prof. Punto.
Mi affido alla guida di quel fuoco che mi arde dentro e che nessuno riuscirà a spegnere anche se ci proveranno. Ho fiducia nel fatto che un giorno potrò e potremo togliermi qualche soddisfazione con questo lavoro, piccola che sia, ma ce la dobbiamo e possiamo fare perchè in tutti noi percepisco uno slancio contagioso che sarà difficile oscurare.
Spero di averti un po' rincuorato, se non ci sono riuscito pensa che tu sei quello messo meglio di tutti, avrai sempre la tua Locanda no?

Anonimo ha detto...

Rileggendo ora quello che ho scritto ieri sera effettivamente mi rendo conto di aver un pò esagerato. La dose di pessimismo cosmico espressa sulle colonne del blog è forse spropositata, anche se qualche preoccupazione ce l'ho. Comunque, sono d'accordo con tutto ciò che ha scritto il nostro amico d'Oltralpe. Ho grande fiducia in ciò che possiamo fare, e penso che realmente potremo fare qualcosa di importante, o quantomeno di decente...sennò come dici tu il dubbio sarà presto risolto: degustazioni e abbinamenti cibo-vino saranno la mia principale occupazione...

Anonimo ha detto...

Che dire esimio 8ne....ANFATTI!!! In più (nelle mie costruzioni mentali) penso che il loro scopo potrebbe anche essere quello di sabotarci, per avere meno concorrenza possibilie da parte di gente che tra qualche anno glielo potrebbero mettere in....
Nella poca esperienza fatta qualche anno fa, devo comunque dire che ciò che insegnano è abbastanza vero, però viverle di persona non è poi così male come fanno credere. Quindi non disperare!