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sabato 27 ottobre 2007

La nuova produzione del VVBW

In attesa di alcune foto che testimonino in maniera sufficiente l'orgoglio provato da noi associati verso il nostro affezionatissimo Johnny Sapone nel giorno della sua laurea, pubblichiamo questo post, e con esso un video, o meglio un trailer, che annuncia una grande (futura) produzione del VVBW. Si tratta di un'iniziativa artistica ancora da sviluppare, ma che già si preannuncia davvero gustosa: si tratterà di cinema?? Di fumetti?? Di teatro?? Di narrativa?? Ancora non si sa, ma qualcosa su queste pagine verrà fuori. Nel frattempo vi terremo certamente informati; intanto godetevi questa anticipazione (mi scuso preventivamente per la perdita di qualità del video dovuta solamente al "tutubi")....buona visione...




giovedì 18 ottobre 2007

J-Day

Il J-Day sarà l'occasione di festeggiare il primo associato del VVBW che arriverà alla laurea. Un incrocio tra il D-Day dello sbarco in Normandia, e J come Johnny: dopo il 23 ottobre, il VVBW sarà necessariamente diverso. E' per questo che invitiamo a partecipare ad una giornata da ricordare, sia per il VVBW, ma soprattutto per Johnny Sapone. Il programma:
-ritrovo in mattinata all'aula magna del politecnico delle Marche, facoltà di Ingegneria, per assistere alla cerimonia di Laurea del nostro affezionatissimo;
-aperitivo post cerimonia da consumare sempre in facoltà, in compagnia delle più alte autorità universitarie e del VVBW;
-pranzo e primo pomeriggio libero;
-aperitivo alcolico pre-cena alcolica nella sede del VVBW;
-cena alcolica e spostamento al locale notturno "lola" di Porto Recanati per festeggiare danzando il nostro affezionatissimo.
E' gradita l'eleganza. Non sono disprezzati buoni stomaci, visto che la parte di programma a frequenza obbligatoria è quella del cena e dopocena. Non si disprezzano amici ed amiche astemie, in quanto avremo bisogno più dell'aria di autisti che ci portino sani, salvi e incensurati al dance floor e poi a fine serata nelle nostre casette.
Per ora è tutto, non resta che iscriversi:
iscrivetevi al J-Day nella sezione commenti.



mercoledì 17 ottobre 2007

sommelier o architetto???

Molto spesso in questo periodo, ci capita di imbatterci in ingegneri e architetti il cui principale obiettivo sembra essere quello di metterci in guardia dalle difficoltà che incontreremo una volta entrati nel mondo del lavoro. Non una delle nostre figure di riferimento sembra essere davvero appassionata al proprio mestiere, nessuno parla della bellezza o delle gratificazioni dell'esercitare la magnifica professione del progettista; sentiamo solo parlare di professionisti citati in cause assurde da committenti scontenti, di notti passate in ufficio e non al fianco della propria donna, di tempo libero evaporato e di duro lavoro, lavoro duro, e ancora duro lavoro... dov'è finita la poesia legata all'attività del progettista?? Dov'è finita la magia insita nell'atto creativo del progetto?? Dov'è il bello della professione??
Angosciato da queste e da altre domande, ho dovuto cimentarmi in questi giorni con la professione che sono solito praticare nel tempo che non dedico al VVBW: quella del barista-sommelier. Nelle giornate passate al bancone mi è capitato di colloquiare del più e del meno con alcuni personaggi che definirei alquanto particolari; dialoghi serrati, non necessariamente seri o impegnati, mai attinenti all'attività del VVBW, che però mi hanno regalato inestimabili perle di saggezza sulle quali ho avuto modo di riflettere. Ne riporto un paio:
-Ermì...damme un varnelli freddo. Se non ce l'hai...famme un cappuccino.
-Ah Ermì, ma che sprechi lo caffè sport(avevo accidentalmente buttato a terra tre gocce di numero)???!!!Piuttosto che sprecà una goccia de caffè sport è meglio che crepa tutta la diocesi de Camerì!
Certe parole ti entrano dentro e ci restano finché hai i neuroni sufficienti per riuscire a pensare. Mentre ero a lavoro, mi è spesso capitato di mettere idealmente a confronto le giornate che vivo da cameriere con quelle che vivrò da ingegnere-architetto-paella. E ho capito che il contatto diretto con le persone, il contatto quasi fraterno che ti dà un lavoro come quello dell'oste(!), è qualcosa di davvero prezioso e gratificante che non molte altre professioni hanno il privilegio di avere. Una che sicuramente non ce l'ha è quella che ci aspetta tra un paio d'anni: se è vero ciò che dicono continuamente i nostri mentori, e cioè che sarà solo una questione di soldi e avvocati, lavoro meccanico e scarsamente creativo, assenza di gratificazioni e cause civili, non sento tutta questa fretta di entrare in quel mercato del lavoro che non sembra volerci accogliere a braccia aperte. Quando penso alla persona che voglio essere, non vedo nessuna somiglianza con tutti coloro che vogliono essere nostri maestri, sia per ciò che fanno che per ciò che pensano. Credo che la nostra età e il romanticismo che ancora la accompagna, imponga di avere ideali puri, desideri che in qualche modo possono ancora avverarsi, anche se la realtà è che cinismo e disillusione stanno continuamente crescendo. Forse mi sto intristendo perché non ho ancora trovato il mentore giusto (scrubs docet), forse lo stiamo cercando un pò tutti, e ciò che temo di più, è che con ogni probabilità non lo troveremo: e ho paura che se non avremo fortuna, quando tra una ventina d'anni rileggeremo questo delirio notturno forse ci accorgeremo a malincuore che siamo diventati una delle persone che non avremmo mai voluto essere...

P.S. Il seguente post è un delirio notturno di Erminio Ottone: parole, pensieri e idee presenti nel post sovrastante non sono imputabili alle menti degli altri associati del VVBW, a meno che ciò non sia chiaramente intuibile da eventuali commenti che essi posteranno...

venerdì 5 ottobre 2007

Nel post precedente si parlava di mani, e, anche se non è strettamente collegato all'argomento trattato qualche giorno fa, il blog vi propone questo video, a nostro avviso illuminante...

mercoledì 3 ottobre 2007

Le mani degli architetti

Abbiamo spesso osservato, in campo accademico e non, la gestualità degli architetti. Ciò che è impossibile non notare è il movimento rotatorio-ascendente-discendente delle mani di questi soggetti, sia che illustrino la propria poetica, sia che si lancino in una dissertazione sui mali dell'architettura moderna, sia che cerchino di giustificare alla propria moglie gli acquisti superflui fatti nella spesa appena fatta alla Coop della Montagnola.
Il significato nascosto di questa gestualità è tutto da spiegare, forse ricercandolo nel linguaggio dei segni che pone le proprie fondamenta alle origini della razza umana, quando i nostri antenati comunicavano con gesti e grugniti.
Per aiutarvi a comprendere meglio ciò che vogliamo esprimere, riportiamo un video che raffigura ciò che stavamo illustrando a parole: la gestualità espressa dalle mani di un architetto.
Osservate con attenzione, e se volete, lasciate nella sezione commenti il vostro personalissimo pensiero in merito.