Lo spettacolo è articolato in due parti principali: nella prima si parla soprattutto della situazione politica italiana, di Berlusconi, del suo governo, di Veltroni e dell’opposizione: in particolare Luttazzi svela i meccanismi della strategia politica, utilizzati sapientemente dal Berluscaz (che copia fedelmente il modo di proporsi alle masse ideato da Carl Rove, lo stratega politico di Bush) che con alcuni semplici espedienti si pone come l’uomo della provvidenza, al posto giusto nel momento giusto (l’imprenditore di successo in grado di risollevare l’italia dalla crisi perché lui sa come si fa, il liberista illuminato capace di rispedire in Kamtchaka la minaccia comunista (!!) rappresentata da Veltroni e compani, l’uomo di cultura editore di lungo corso che sa cosa piace alla gente e quindi può suggerire i programmi e gli uomini da tenere in televisione, etc). Al contrario, Luttazzi mostra come Veltroni queste tecniche non le conosca e non le applichi, risultando ogni volta di più banale, scontato e noioso.
Formidabile, grottesca e schifosa poi la metafora (chiamiamola così) che Luttazzi usa per spiegare il rapporto tra l’Italia e Berluscaz. Lui paragona il rapporto in questione a un rapporto anale, distinguendone in particolare tre fasi (DA NON LEGGERE PER I PIU' GIOVANI):
- Prima fase: la donna (l’Italia) ha una certa reticenza a farsi inculare, il buchino del sedere è bello serrato e c'è ancora resistenza; l’uomo però (Berluscaz) sa bene qual è il suo obiettivo, e inizia a premere sul buchino nella volontà di aprirsi una breccia (Berluscaz che nei primi anni della sua attività politica inizia a premere con i suoi poteri sull'Italia, forzando su temi quali giustizia, economia, etica, cultura etc,);
- Seconda fase: la donna inizia a cedere, si appoggia sui gomiti, anche se finge di non volere ciò che sta accadendo...in realtà lo vuole, eccome se lo vuole; il buchino inizia ad aprirsi e la resistenza inizia ad essere fiacca e labile (l’opposizione in Italia è diventata col passare degli anni sempre più debole, sempre meno disposta a lottare, e sempre più adagiata sulle convinzioni Berlusconiane); l’uomo, cosciente di aver aperto la strada continua a premere, costantemente e incessantemente in vista del traguardo (Berlusaz non ha mai allentato la presa sul Paese, anche quando è stato all’opposizione si può dire che l’agenda politica italiana la dettava lui);
- Terza ed ultima fase: la donna ormai senza difese viene inculata alla grande, fino ad arrivare alla fase orgasmica (è quella che viviamo oggi, con l’Italia nelle mani del Berluscaz, mai così ricco e potente; la maggior parte dei suoi abitanti è ormai disposta ad accettare con un'alzata di spalle qualsiasi cagata esca dalla bocca del nanerottolo); l’uomo, ormai raggiunto il completo potere sulla donna sotto di esso può fare o dire quel che cazzo gli pare (e infatti Berlusconi ormai non si regola più, sta facendo esattamente il cazzo che vuole: ieri o due giorni fa ha addirittura detto che Mani Pulite ha cancellato 50 anni di benessere senza motivo. SENZA MOTIVO?!. Mah, siamo arrivati al revisionismo...).
La seconda parte si è occupata di religione, in particolare dell’enciclica di Paparazzi, la Spe salvi. E’ la parte forse più dura da digerire, specie per chi ha alcune convinzioni in termini di fede e di aldilà; tutti conosciamo i privilegi economici della chiesa e gli errori fatti nel corso degli anni dai papi e dal clero, ma pochi conoscono la genesi della chiesa cattolica, la spiegazione delle allegorie che c’è dietro alle verità della nostra fede (aspettatevi la nascita di una nuova religione nel 2150!), e come i dogmi siano stati malleati e modificati nel corso degli anni, solo per fini economici e terreni che niente hanno a che fare con la trascendenza e la fede. Non lo so, è una parte del monologo che crea magone, la consapevolezza che un giorno si muore e finisce tutto è troppo dura da sopportare, ma se si usa la ragione è anche l’unica possibile.
Il monologo si conclude con le ultime notizie (stile san marino per chi c’era), e con un bis di battute secche, almeno una cinquantina, che hanno fatto piangere il pubblico: io personalmente ero sdraiato su Chiara, e ho rischiato di perdere i sensi almeno un paio di volte, visto che respiravo una volta ogni 2-3 minuti.
Bilancio finale: sapete tutti come la penso. Luttazzi è un artista, dice e fa delle cose che nessun altro è in grado di pensare: sei li che ridi come un idiota, e contemporaneamente immagini come cazzo gli possa essere venuta in mente questa o quella battuta. E' assurdo che uno come lui non possa avere uno spettacolo televisivo, quando ce l'ha la peggior merda esistente.
Lo spettacolo di sabato è stato veramente una delle cose più “alte” che mi è capitato di vedere negli ultimi mesi; le risate che genera Luttazzi molto spesso hanno il retrogusto di un cazzotto nello stomaco, e se si ride lo si fa con la consapevolezza che molto spesso poi arriva la rabbia, l'amarezza, il magone...o almeno per me è così.
Luttazzi è molto diverso da Grillo, a cui tanti lo accomunano. C'è bisogno di entrambi, ma Luttazzi è molto più lucido ed efficace nell'analisi dei fatti, ed è di un altro livello in quanto alla comicità vera e propria. Le qualità di Grillo sono altre, e secondo me sotto il punto di vista artistico non c'è proprio partita.
PS Alcune battute che mi sono rimaste in mente, perché è difficile pure ricordasele le sue battute:
- IRAQ: ossimoro ucciso da fuoco amico.
- SANITA': come ridurre gli sprechi? Vendere tutte le macchine per il rilevamento degli impulsi vitali dei pazienti, e sostituirle con delle armoniche (e immaginate il paziente con l'armonica in bocca, occhi chiusi, che emette accordi ogni volta che inspira ed espira...)
- A proposito di voci che corrono nel mondo dello spettacolo: se respirate le scoregge vaginali di maria de filippi poi ti viene la voce così ( le ultime parole pronunciate con un tono di voce altissimo)...
Boh, non me ne ricordo altre, se mi vengono in mente le posto nei commenti. Mortacci vostri e di tutti gli ignorantoni che insistono a votare il nanerottolo.