Dopo 3 settimane di Spagna credo che abbiamo maturato una sufficiente credibilità per esprimere un giudizio su questo dannato posto. Essendo 3 settimane mi limito a 3 cose che vanno e 3 che non vanno. Inizierei con il descrivere alcune cose che vanno bene.
Prima fra tutte la lingua. Iniziamo a parlicchiare un idioma decisamente stravagante frutto di 3-4 incroci linguistici. Qui a Valencia non si parla il castigliano come a Madrid e in gran parte della Spagna, ma si parla il valencià. “Embè??Da noi se parla il marchigià!” direte voi. Si, ma la cosa qua è leggermente istituzionalizzata, nel senso che la prima lingua è il valencià, poi viene lo spagnolo. Quindi, per dire, a scuola si parla valencià, i temi si fanno in valencià, la tv e i giornali sono in valencià, i siti web sono in valencià, etc è come se da noi alle elementari si scrivessero temi tipo "ieri nonnu è glitu da francì a taglià dù chili de legne, la cargate su lu furgò e se l'ha portate a casa cuscì stasera ppiccimo lu focu pé scallacce che adesso è friddo".... In più bazzichiamo spesso con degli argentini che parlano uno spagnolo italianizzato con accento sudamericano. In pratica ci ritroviamo a parlare un idioma molto strano: siamo italiani (che pronunciano male anche l’italiano in quanto maceratesi) che cercano di imparare lo spagnolo quando qui si usa praticamente solo il valencià e che prendono lezione da degli argentini che non parlano correttamente né italiano, né spagnolo né valencià. La nostra nuova lingua è esotica e musicale, e poco importa se noi non capiamo un cazzo di quello che ci dicono e gli altri non capiscono una cippa di quello che diciamo noi! Come dice Benigni in amor le parole non contano, conta la musica…..
Altra cosa che decisamente va bene è l’amore sconsiderato che gli indigeni hanno per le salsette, e in particolar modo per la mayonese all’aglio. Signore, la schiaffano ovunque…l’altro giorno abbiamo mangiato in un ristorante con buffet libero, con il chiaro intento di strafogarci, io personalmente ci sono riuscito: pasta fredda alla mayonese, insalata di patate con più mayonese che patate, costelette di maiale inzuppate nel ketchup, una roba indefinita che potremmo ribattezzare “affogato di mayonese”; l’unica dannata pietanza che riesce ancora a resistere all’assalto delle salsette è la paella. Diciamo che la leggerezza non la fa da padrona in tavola qui a valencia, ma una volta un famoso filosofo intitolò un libro l’insostenibile leggerezza dell’essere, e dato che la parola d’ordine nel 2010 in tutto ciò che si fa è diventata sostenibilità, noi non vogliamo iniziare ora ad essere insostenibili.
Un’ultima cosa che decisamente va bene è l’amorevole baccano che producono i simpaticissimi ninos spagnoli. Ovunque vai ti trovi un nino urlante del quale i genitori si infischiano beatamente, e lui prontamente ti si schiaffa tra i maroni e addio noia!! Che bello!! La cosa più bella è che quando qualcuno glielo fa notare rispondono sempre alla stessa maniera: es un nino! Ma li mortacci tua dico io, e la barriera linguistica a quel punto si frappone tra di noi e la conversazione si ferma. Quindi, non abbiate paura di annoiarvi o di ascoltare il silenzio del mondo qui a Valencia, ovunque siate ci sarà sempre uno spaccamaroni tra le balle a ricordarvi che di decibel più se ne hanno nelle orecchie e meglio è.
Passiamo ora alle cose che non vanno niente bene: per primo metterei il luogo in cui passeremo molte delle nostre giornate, il politecnico. Abbiamo aspettato 20 giorni per avere finalmente stampato il carnet dell’università, così che abbiamo avuto tutto il tempo per renderci conto di quanto sia inferiore rispetto alla nostra beneamata univpm.
La casa dello studente con tutti quei giovani sbracati nelle poltrone, a giocare ad uno dei giochi di società disponibile, a biliardino, o peggio ancora a flirtare, a navigare in quel mare di porcherie che è internet…la raderei subito al suolo. E la facoltà di archiettura? Quell’orrenda sala per fare plastici mi disgusta. Non parliamo poi delle strutture sportive (prezzi esorbitanti, 1 e 20 per un ingresso in piscina, ma vi rendete conto??!), ad un giovane studente non servono piscina, campo da calcio, tennis, basket, pista di atletica, etc; ad un giovane studente serve un tavolo, una sedia, una spina per attaccare il fottuto portatile, del cibo a portata di mano, uno specchio per guardarsi e schifarsi e stop. Del parco meglio non parlare, se parlo del fottuto parco che attraversa il politecnico vomito ( questo è un video in cui si pavoneggiano http://www.youtube.com/watch?v=3rEBicDj_bw).
Il clima poi è insopportabile. Mentre scrivo è il 24 ottobre, l’estate dovrebbe essere finita un mese fa, e qua ancora ci tocca andare in giro con la maglia a maniche corte che fanno 25 gradi, mammamia che noia. Tutte quelle maglie pesanti che me le sono portate a fare, solo per rimpinguare le casse di Ryanair quando tornerò in Italia sotto il peso dei miei mille pullover??? Boh, forse sarà per quello che hanno fatto quel parco orrendo totalmente pedonale di 9 km che attraversa la città.
Ne manca ancora una, la più importante: i prezzi. Ragazzi, i prezzi delle cose, specialmente se parliamo di cibo e bevande sono veramente una mannaia sulle testoline in via di spelacchiamento di noi giovani italiani in vacanza-studio. Prendiamo ad esempio una roba che qui non è molto comune, la birra. Ditemi voi come è possibile entrare in un bar nella zona universitaria e dover sborsare la bellezza di 1 euro per avere 3 botellas di cerveza da 20cc. Si si, avete capito bene, è una vergogna pagare 3 euro per avere 1,8 l di birra (in più con la scomodità di doverla bere da 9 bottiglie differenti). Passi davanti a questi bar e vedi tavolini strapieni di bottigliette vuote a cui siedono figli di papà per i quali spendere tutte quelle monetine in cerveza non è difficile come per noi. VERGOGNA. E ripeto, questa è la zona universitaria. Una serata ogni tanto lì ce la possiamo permettere, ma se parliamo dei quartieri centrali allora i prezzi diventano veramente fuori dalla nostra portata…(pensate, si arriva anche a 5 euro per un litro di birra, INCREDIBILE). In Italia una situazione del genere non c’è da almeno 30 anni! Godetevela finché dura!
Beh, spero vi siate fatti un’idea del luogo che la maggior parte di chi legge ha scelto per il uichend fuori porta prenatalizio. Poi chiaro, magari tra un paio di giorni la percezione del luogo sarà cambiata e la penseremo in modo diverso. Vi terremo informati.
P.S. La tesi procede, siamo alla fase di masterplan, come potrete presto vedere…
P.P.S. Abbiamo saputo della storia dell’appelo di marzo anticipato. Solidarietà a tutti.
P.P.S. Mutuiamo una tradizione dell’ELIO Group: abbraccio collettivo.
P.P.P.S. Roberto togli quella mano, maricon!!!
P.P.P.P.S. Anzi no Roby, rimettila….brrrrrrrrrrr.
Ciao cari…







5 commenti:
Per avere il quadro completo mi manca il tuo giudizio sui ristoratori e sulla qualità del personale. ahahahahaha!
ah è il caffè esiste?? corto, lungo, mezzo lungo, mezzo corto??
Scherzo!
Qua cominciano a vedersene delle belle.....vi racconteremo.
Buon lavoro!!
Lasciamo stare il caffè. Penso che il prossimo post potrebbe essere "cosa ci manca e cosa no" e il caffè sarebbe tra le prime mancanze ad essere citate...
sono inorridito dagli elementi negativi che hai esposto!
Il prezzo basso della birra può creare seri problemi di alcolismo tra giovani studenti stranieri! e poi la piscina a 1,20 euro??? uno scandalo, dov'è andato a finire il buon vecchio detto: se non pago non godo! E poi quelle tessere magneto-elettroniche, troppa tecnologia strozza, meglio il supporto cartaceo: ingombrante, soggetto ad usura ma poetico!
cmq credo che un salto ce lo farò lo stesso....ho investito ben 2€ di aereo!
ciaooooooooooooo
Elvio
de quanto sto rincoglionito oggi (è domenica!!) ho capito solo dopo mezz'ora il post!! cioè, stavo a legge e dicevo -ma che cazzo sta a dì il matusa? perchè glie piace così tanto la salsetta e glie sta sulle palle la piscina?- poi quando è stata tirata in ballo la birra economica ho capito che qualcosa non filava e anche che è ora che vado a dormì!
a presto boys.
p.s.non vedo l'ora di farmi un giretto per il campus.. e di sorseggiare birrette a prezzi stracciati
Anche io come il matusa all' inizio nn avevo intuito il vero contenuto del post, ma quando si è passati alla birra allora anche per me le nubi dell' ingoranza si sono diradate per fare luce finalmente sul vero significato del manoscritto. Vado in dialetto che mi viene meglio, tanto è come il castiglià: " stimo a postu allora...prima de partì me preparo na sporta de spicci da 1-2 euro armeno nn me 'rda 'o resto". Ciauuuuuuuuuuuuuuuu
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