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venerdì 6 novembre 2009

La cucaracha


Come premessa al post vorrei scusarmi con il nostro pubblico per la nostra prolungata assenza dal blog e per la saltuaria presenza nei vari social network. Il motivo è duplice e semplice: abbiamo iniziato a lavorare un pò più seriamente alla tesi e soprattutto abbiamo ricevuto visite (Rossella e mia cugina Lara con il suo boyfrend Lorenzo - grazie per averci fatto riassaporare l'Italia e tutto ciò che abbiamo momentaneamente lasciato nel nostro bel paese!!).
So che è in corso una disputa riguardo all'ostello da prenotare, spero di essere presto reperibile in contemporanea con tutti voi; le mie preferenze restano quelle che vi avevo indicato nella mail: fregatevene di prenotare vicino a casa nostra e prendete l'ostello in centro, è molto meglio dal punto di vista logistico-turistico-cervezistico. Poi...fate voi, per noi l'importante è che sbarcate in terra spagnola con animo guerriero, il resto verrà da sé.
Ok, terminata la premessa, parliamo del tema di oggi. Qualche giorno fa, mentre Enzo era all'aeroporto a prendere Rossella, sono sceso alla città della scienza per osservare con occhio un pò più critico le varie amenità che Calatrava ha prodotto lungo il Turia. Dico subito che il parco lungo la zona in questione è muy guapo, molto bello, però gli edifici del buon vecchio Santiago non mi sconquiferrano granché. Ovvio che nella mia carriera non produrrò mai niente di lontanamente paragonabile, però mi riservo il diritto di affermare a beneficio dei miei 6-7 lettori che i ciaffi bianchi che disegna lui non mi danno troppa soddisfazione. Sembrano dire: "guardacomestoinpiedicoglione èinutilecheciprovidasolotantononcelafaraimai" e nulla più.
Mi sono concentrato in particolare sul palazzo delle arti, il reina sofia, quello che tra i tanti mi convince di più.

Nonostante ci abbia girato intorno per parecchio tempo non sono riuscito a inquadrarlo in maniera completa. Non lo so, sarà stata la rivelazione che a edificio ultimato il caro vecchio Santiago ha dovuto mettere una fiecca (concedetemi la licenza poetica) per tenere su la copertura... ma non riuscivo a trovare sensazioni positive fino in fondo. La fiecca per la cronaca è questa che si vede in primissimo piano nella fotografia.
Ad aumentare la mia confusione ci si è messo quel dannato ipod che mi porto appresso nelle mie peregrinazioni (a proposito, devo fare al più presto un post su questo argomento). L'opzione "selezione casuale" non regala il massimo della continuità nell'ascolto dei brani, per cui mentre giravo in lungo e in largo intorno all'edificio avrò ascoltato più o meno 7-8 genere differenti di musica. Da De André ai Kaiser Chiefs, dagli Afterhours a Norah Jones, da Ben Harper ai Bluvertigo e non mi ricordo cos'altro. Il fatto che mi ha molto colpito è che nessuno dei generi, dei ritmi, dei testi che ascoltavo mi sembrava appropriato o quantomeno in sintonia tra ciò che i miei occhi vedevano in quei minuti. Non c'era empatia, per niente. Ed è strano perché questo giochino si potrebbe fare con molti edifici che ci piacciono, provateci, ottenendo buoni risultati secondo me.
La cosa però non è finita lì, perché tornato a casa mi sono spremuto le meningi fino ad ottenere una risposta alla domanda che da qualche ora mi tormentava: quale canzone, quale melodia, quale testo si adatta alla visione di quell'architettura di Calatrava?? La versione sinfonica del pezzo in questione forse potrebbe spiazzarvi, però secondo me calza a pennello. Poi quando tra un paio di settimane sarete qui mi direte in prima persona...Enjoy:

P.S. La cucaracha = lo scarafaggio, il bacarozzo.
A presto chicos.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

ero quasi certa che il clima mite da te sempre preferito, la lontananza dalla vita frenetica che ti portava a fare continuamente urbisaglia-ancona-pollenza-urbisaglia, la presenza di belle fanciulle, di cerveza a basso costo...
ti avrebbero aiutato a mettere fine al tuo oramai famosissimo esaurimanto..
[OPS..forse non dovevo essere così diretta..]
Ma leggendo sto post, mi devo assolutamente ricredere, e forse ricominciare a preoccupare???!
..come ha fatto la tua testa a tirar fuori un accostamento di questo tipo??
¿¿¿¿¿¿¿¿¿¿¿LA CUCARACHA??????????
vabè che può essere un mezzo anagramma del mio nome&cognome, però mi pare un pò tanto una forzatura..

Sciarby ha detto...

Ciao Clà. Ci stiamo iniziando a sentire per decidere st' osetllo che ci ospiteràm anzi colgo l' occasione e invito tutti i partecipanti alla trasferta valenziana che si collegeranno al VVBW a fissare un' appuntamento su msn per discutere appunto dell' ostello. Anche noi eravamo orientati per sistemarci in centro anche perchè ho visto un po' e ci si prospettano diverse possibilità. Bene, detto questo a presto e viva la vida loca......

Anonimo ha detto...

come dice un vecchio detto:
non puoi dire che ti piace qualcosa finche non trovi una colonna sonora adatta a quella cosa!
....oppure era finchè non l'hai provata??? ..... quando arrivo proviamo a morderla! chissà che non sia fatta di cioccolato bianco!?!?!?!

hola chicos
Elvio

frank ha detto...

Brutte notizie ragazzi....con la morte nel cuore devo rinunciare alla trasferta. I motivi, a te Clà, già li avevo accennati e per di più ieri sera, mentre ancora stavo decidendo se prenotare o no, mi sono accorto che il prezzo del biglietto ha sfiorato quota 80 euri(mortacci! manco fossero barili di greggio!). Quindi mi dispiace veramente ma dovremo attendere il tuo rientro in patria per quel saluto mancato prima della partenza.

Ciao a presto

PS. per l'accostamento video-canzone sono daccordo con Chiara; apparte la somiglianza dell'edificio con un bacarozzo gigante, non c'è azzecca niente!

momotta ha detto...

ahahahahahahahahahahahahahahahahahaha
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momotta ha detto...

Grande Chiara!!!!

erminio ha detto...

ragazzi, mi sorprende un pò che qualcuno non colga il significato scherzoso dei miei post. Non ero mica serio, era semplicemente una minchiata visto che la cucaracha significa effettivamente il bacarozzo....poi certo, freud direbbe che il tutto è stato un riferimento inconscio a chiara cuccagna (cazzo, cucaracha ci sta veramente nel tuo nome!!! Freud era un genio!!).....

Anonimo ha detto...

Dunque, facendo una ipotetica analisi freudiana, hai effettuato una trasposizione dei tuoi affetti dalla Sig.na Cuccagna al bacarozzo, forse per la mancanza della prima. Indipercioppercui tu odi il bacarozzo perche ti tocca amare lui invece di amare la Sig.na C.?!?!?!?

PS: scusami Sigmund
Elvio