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mercoledì 9 dicembre 2009

Cosa resterà....?

Tra una cerveza e l'altra siamo quasi arrivati alla fine del soggiorno spagnolo. Sembra incredibile, ma più o meno tra 10 giorni saremo di nuovo in patria. Tutti i sentimenti della sfera leopardiana, dalla caducità della vita al ricordo per il borgo natìo si manifestano dal momento esatto in cui ci svegliamo a quando si torna a dormire (non so se per colpa della suddetta cerveza). Comunque, risparmiando eccesive sparate retoriche diciamo semplicemente che è quasi tempo di bilanci.
Bisogna dire che da questo punto di vista non siamo totalmente sicuri di quello che la calda espana (anche oggi siamo sui 18-20 gradi) ci lascerà in dote. Ciò che abbiamo fatto in questi (quasi) 3 mesi può essere riassunto facilmente in due grandi categorie: ci siamo occupati in primis di architettura, sia come turisti che come studenti che stanno preparando la tesi. Abbiamo vissuto la città sopratuttutto da questo punto di vista, girando il più possibile in un ambiente simile ma allo stesso tempo diverso dal nostro. Abbiamo collaborato con un paio di professori della scuola tecnica superiore di archiettura di Valencia, potendo apprezzare un approccio alla progettazione totalmente diverso da quello a cui eravamo abituati; abbiamo portato a casa parecchi libri dalla fantastica biblioteca del politecnico, principalmente per atteggiarci e fare i fighi con chi ci veniva a trovare. Abbiamo fatto cose da saputelli tipo queste insomma...

In secondo luogo ci siamo dedicati allo svacco e alla vita notturna, come era ovvio che fosse. Senza esagerare, questo va detto. Però non ci siamo fatti neanche mancare niente, alternando serate impegnate, tipo i lunedì sera di jam sessions al Black Note, a quelle più prettamente da giovincelli tipo i sabati sera a calle polo y peyrolon dove praticamente ti tirano cervezas y copas...Abbiamo girato a sufficienza tutte le zone famose per la vita notturna qui in città accumulando una mole discretamente impressionante di flyers forniti gentilmente dai pr agli angoli delle strade più trafficate.

Non lo so....credo che volendo capire quali sono le cose che ci resteranno addosso dovremo scavare in questi due grandi contenitori. Soltanto di una cosa siamo sicuri, già oggi: una cosa che ci resterà sicuramente addosso (e che si vede pure)........è la panza che ci è venuta a forza de birra. Le nostre future riflessioni le potremo fare al calduccio, protetti dal tenero e caloroso strato adiposo che ci portiamo appresso. Ora vi salutiamo, abbiamo ancora una decina di giorni per far diventare questi due plaid spelacchiati che ci portiamo in grembo due voluminose trapunte imbottite.

Un abrazo...

3 commenti:

momotta ha detto...

lo sapevo...........
ma diciamo anche che la panzetta da alcolizzato è la prima cosa a sparire con un pò di salutare moto quotidiano......il problema sarà.....dove metterete i chili di pandoro al cioccolato made in italy??????

E.L.I.O. pleasuregroup ha detto...

non preoccupatevi dello strato adiposo, ricordate il belarus? era cicciottello ma non sembrava triste, e cosa dire delle foche e dei trichechi poi???

forse mangiando sardine per qualche mese recupererete...però ci hanno inculcato in testa di non mangiarle perche sono a rischio estinzione!

Non avete citato le tapas!!!!

pandoro al cioccolato? di che marca carla?

Elvio

Sciarby ha detto...

é giusto che sia così belli miei. Architettura e vita notturna. Cultura e vita notturna. Mangiate e vita notturna. Diciamo che sono il cardo e decumano di ogni buona esperienza che si rispetti all' estero. Lo sbattimento è che quando si torna finisce la pacchia e si rischia la depressione. Ciao cari.